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Topless performance

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Non me lo spiegavo, il mondo.

Original was uploaded on 2020-11-18

 

NON ME LO SPIEGAVO, IL MONDO
meditazione coreografica

CREDITS:
Ideazione e coreografia: Francesca Cola
Interpreti: Giulia Ceolin, Francesca Cola
Musiche: Tomat, Huun-Huur-Tu
Elementi di scena: Eleonora Diana
Light design: Eleonora Diana
Ph: Leana Cagnotto
Produzione: PERFORMA FESTIVAL CH
Produzione esecutiva: Zerogrammi

SINOSSI

“Non me lo spiegavo, il mondo” è una performance visiva con l’ innesto di danza contemporanea. I corpi di due donne dalle forme quasi identiche escono da due masse di materia verde e crepitante che lentamente perde peso svuotandosi. il torso nudo, la testa incoronata dal bianco palco di un giovane cervo, le due creature antropomorfe creano un misterioso dialogo con il pubblico che le osserva. A livello concettuale il pezzo trae ispirazione da alcuni aforismi contenuti nei “Minima Moralia” del filosofo T.W. Adorno. “Non me lo spiegavo, il mondo” si propone quindi come una meditazione coreografica sulla concezione di Natura del filosofo: “La distanza che separa l’uomo dalla felicità e dalla conciliazione futura è la stessa che lo separa dalla su arcaica innocenza (…) All’idea della natura arcaica ci guida l’arte e l’amore per l’ingenuità e l’infanzia. Ciò che oggi si contempla senza paura nell’arte era un tempo potenza magica venerata con terrore (…) perdendo la sua onnipotenza e la sua aura sacrale, l’oggetto del giudizio estetico conserva intatto il suo incanto. Dal lato opposto, lo sguardo dello spettatore civilizzato perde ogni soggezione feticista e si purifica nella contemplazione disinteressata. In tal modo l’arte capovolge l’antica onnipotenza della natura nella speranza utopica della conciliazione. Il bello, come diceva Kant, diventa simbolo del bene.”
Attraverso una grammatica di gesti speculari, richiami, metafore e simboli, questa meditazione coreografica, lascia allo spettatore la scelta se abbandonarsi all’immediata e unica bellezza visiva del mostrato o seguirne le tracce verso un non-detto e un non-rivelato tanto ricco di suggestioni quanto spaesante nella sua fitta rete di rimandi simbolici.

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